Progetto DAE:
Il defibrillatore in farmacia

Un dispositivo vitale che qualifica
l’attività imprenditoriale.

di Anna Maria D’Aguanno

Introduzione: il defibrillatore fa la differenza.

Lo stadio comunale di Perugia è intitolato a un calciatore: Renato Curi. Il 30 ottobre 1977, durante la partita Perugia – Juventus, all’età di 24 anni, Curi perse la vita per un improvviso arresto cardiaco.

Se a bordo campo ci fosse stato un defibrillatore, si sarebbe salvato.

Il 12 giugno 2021, quarantaquattro anni più tardi, durante l’incontro di calcio Danimarca-Finlandia, anche il cuore di un altro giocatore, il danese Christian Eriksen, si è fermato; ma in quello stadio il defibrillatore c’era. Eriksen è stato soccorso immediatamente, si è salvato e, dopo un periodo di convalescenza e l’applicazione di un defibrillatore sottocutaneo, è tornato in attività.

Edoardo Bove, colto da malore il 2 dicembre 2024 durante l’incontro Fiorentina – Inter è stato tempestivamente soccorso e adesso, ristabilito, è tornato, pur con un altro ruolo, a lavorare con la squadra.

La diversa conclusione di questi eventi testimonia quanto vitale sia il primo soccorso con disponibilità immediata del defibrillatore che, nella procedura di ripristino del normale ritmo cardiaco, ha la capacità di generare scariche elettriche che salvano la vita. Chiunque, se ben formato e addestrato, può usarlo correttamente sulla persona in pericolo.

Col passare degli anni, la diffusione del defibrillatore è andata via via crescendo, parallelamente alle continue evoluzioni tecniche dello stesso.

Il defibrillatore è diventato uno strumento intelligente ed è in grado di stabilire automaticamente ogni necessità di applicazione e viene meglio definito “Defibrillatore Automatico Esterno” (DAE). Per salvare vite in pericolo è importante però incrementare ulteriormente il numero dei luoghi dove è necessaria la presenza.

Le circostanze, i contesti e i luoghi in cui la presenza di un DAE sarebbe non soltanto utile, ma davvero fondamentale, ovvero tutti quelli che vedano la presenza di un numero elevato di persone, con conseguente difficoltà di individuare celermente e con tempestività chi abbia bisogno di soccorso immediato: concerti, manifestazioni di piazza, cortei, feste pubbliche, oltre ai campi sportivi, musei, biblioteche, centri di culto, teatri, sale cinematografiche, palestre, scuole, hotel, spiagge, mezzi di trasporto, aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, uffici pubblici, aziende, supermercati, centri ed esercizi commerciali. Soprattutto, condomini, in quanto è tra le mura domestiche che si verifica il 72% degli arresti cardiaci.

Il DAE può salvare la vita anche in altre situazioni quotidiane; ad esempio, nel caso di una persona colta da arresto cardiaco per strada, in un negozio… ovunque. Oppure ancora, in una farmacia, luogo di salute e tutela della stessa, e nelle sue vicinanze.

Il 15 febbraio 2025 all’aeroporto di Pisa: un passeggero sessantacinquenne,  colto da malore, è stato immediatamente soccorso e salvato dai farmacisti della Farmacia Comunale dotata di defibrillatore, così come tante altre della stessa città. Ovviamente, si dà per scontato che il defibrillatore sia presente in tutti i centri elettivamente deputati alle cure; così come nei luoghi gestiti dagli  Enti territoriali.

Nonostante le caratteristiche, per applicare il DAE alla persona colpita da arresto cardiaco non è consigliabile che lo strumento sia affidato a chiunque. Diventa perciò fondamentale qualsiasi iniziativa e opera di sensibilizzazione dei cittadini, volta ad assicurarne il corretto utilizzo attraverso la formazione preventiva e l’addestramento all’esecuzione corretta delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, come previsto dalle norme vigenti.

Ogni anno in Italia sono 60.000 le vittime di arresto cardiaco, ma solo il 15% delle persone che assistono all’evento interviene per soccorrere la vittima; e ciò accade perché i potenziali soccorritori non sono formati (…) non si sentono in grado di intervenire”, dice Andrea Scapigliati, dell’Unità Operativa di cardioanestesia e terapia intensiva cardiochirurgica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma; e aggiunge: “Bisogna potenziare la formazione e renderla obbligatoria nelle scuole.

La farmacia, ormai a tutti gli effetti presidio per la salute ed erogatore di servizi, è indubbiamente il luogo deputato per la collocazione del DAE.

Sono già numerose, e non da adesso, le farmacie che ne sono dotate, nelle quali il farmacista idoneamente formato ad usarlo, in molti casi, ha già avuto modo di dimostrare quanto sia importante la sua presenza. Non mancano, poi, anche importanti iniziative per incentivarne la diffusione in alcune aree della nostra penisola.

FarmaProgetti di Anna Maria D’Aguanno, impegnata nello sviluppo di studi e iniziative riguardanti la salute dei cittadini e che siano di supporto alle imprese che operano all’interno del “sistema salute”, ha avviato un percorso di condivisione con Sunnext, impresa lombarda di alto livello e di importante profilo tecnico e organizzativo, distributrice di Defibrillatori Automatici Esterni, e con la società Informare i Medici Commercial di Roma, specializzata nella diffusione di apparecchiature sanitarie verso la rete delle Farmacie sul territorio.
Inoltre, per l’importanza dell’iniziativa, parallelamente al sostegno per la diffusione dei dispositivi, FarmaProgetti di Anna Maria D’Aguanno, assieme a Sunnext e Informare i Medici Commercial, collaborerà con Farmacisti in Aiuto ETS, Ente del Terzo Settore e altre associazioni di volontariato attive sul territorio, per una particolare attenzione alle situazioni di maggiore debolezza e fragilità della nostra società.

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Uno scorcio del nostro stand a CosmoFarma 2025.